Addetti

24

Fatturato

75 MLN €

Settore Merceologico

Commercio e produzione vino

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Addetti: 24

Fatturato: 75 MLN €

Settore Merceologico: Commercio e produzione vino

Cantine San Marzano nasce nel 1962 da un gruppo di 19 vignaioli, nel cuore della Doc Primitivo di Manduria, in Salento. Ci troviamo nella parte settentrionale della penisola salentina. L’azienda rappresenta oggi una delle realtà più importanti della Puglia (1.500 ettari di superficie vitata e 1.200 soci conferitori).

Qualità di prodotto e tracciabilità sono due aspetti strategici per la cantina, da sempre impegnata nella ricerca di soluzioni innovative per un’agricoltura di precisione. È in questo contesto che si inserisce l’ormai consolidata collaborazione con Apra.

Con una novità: un progetto dedicato allo sviluppo di un software gestionale di cantina e laboratorio per attivare un monitoraggio puntale e preciso di ciascuna fase del processo produttivo, dal conferimento delle uve all’imbottigliamento.
Ce lo racconta Mauro Di Maggio, direttore dell’azienda vitivinicola, in questa intervista per il  Corriere Vinicolo.

Come si è evoluto negli ultimi anni il contesto vitivinicolo in cui opera la vostra azienda?
Qui in Puglia siamo stati testimoni di importanti cambiamenti per quanto riguarda il settore vitivinicolo: da 25 anni a questa parte stiamo vivendo un vero e proprio rinascimento dell’agroalimentare pugliese in generale e del settore enologico in particolare.
La nostra cantina sta vivendo attualmente una fase di consolidamento. In questi anni abbiamo investito oltre che in Italia anche nei mercati esteri e le nostre etichette (la gamma di vini prodotti spazia dai rosati ai rossi, dai bianchi agli spumanti) si trovano sugli sca¡ ali di tutto il mondo, in oltre 70 Paesi, dagli Stati Uniti all’Asia, dall’America Meridionale all’Africa, con un export che rappresenta il 70% del fatturato. Questo perché i vini che produciamo (sia i giovani che quelli più strutturati) riscuotono facilmente l’approvazione dai diversi target di consumatori.

Come sono cambiate, di pari passo, le esigenze della vostra cantina e che ruolo gioca in questo senso la digital farming?
Intuito ed esperienza da bravo imprenditore oggi sono importanti ma da soli non bastano più. La nostra è una regione estrema dal punto di vista climatico: per questo è fondamentale restare aggiornati sull’evoluzione degli strumenti o¡ erti dalla ricerca e delle soluzioni più all’avanguardia.
Siamo molto interessati all’agricoltura predittiva: collaboriamo con agronomi esperti e nei nostri vigneti abbiamo allestito stazioni che monitorano i principali parametri meteoclimatici (umidità del suolo, intensità anemometrica, grado di insolazione, precipitazioni…) che permettono di impostare banche dati su cui basarsi per un controllo più preciso dell’andamento della produzione.

Come è nata la collaborazione con Apra?
“Collaboriamo con Apra da quasi 10 anni. Abbiamo già introdotto diversi applicativi tra cui il software i-wine, un sistema ERP (Enterprise Resource Planning) completo per migliorare e semplificare le performance aziendali.
Apra offre una soluzione di tracciabilità di filiera completa, dalla vigna, passando per la cantina e il laboratorio analisi, fino all’ERP per la gestione di: conferimenti, imbottigliamento, commerciale, logistica, amministrazione finanza e controllo.
Inoltre questa collaborazione ci consente di essere sempre aggiornati con le normative di settore, che sono in costante evoluzione: registri telematici, fatturazione elettronica, accise ecc.”

Negli ultimi anni si è presentata un’ulteriore esigenza…
“La nostra azienda ha registrato una crescita vertiginosa e dal punto di vista gestionale si è reso necessario investire su sistemi in grado di monitorare i costi associati ad ogni singola attività. La vinificazione, in particolare, è un processo iterativo molto delicato da monitorare e tracciare. Per questo abbiamo deciso di sviluppare insieme ad Apra un progetto pilota finalizzato alla messa a punto di un software per la tracciabilità di ogni passaggio in cantina, dal conferimento delle uve all’imbottigliamento, per una conoscenza più puntuale dei costi e un controllo più analitico dei processi.

Il software viene sviluppato passo passo con gli esperti informatici: ogni settimana ci confrontiamo con i consulenti Apra insieme ai nostri tecnici enologi e biologi. Noi segnaliamo i principali parametri sui cui ci interessa focalizzare l’attenzione e i tecnici Apra studiano le soluzioni per renderli tracciabili all’interno del software di cantina e laboratorio. Si tratta prevalentemente di indici legati alla qualità e trasformazione dei mosti e dei vini che ne derivano. Le interfacce sviluppate con molti strumenti di analisi e sensori permettono l’acquisizione automatica di dati che vengono immagazzinati e trasformati in informazioni fondamentali per il monitoraggio e supporto alle decisioni, nonché il veicolo per raggiungere l’obiettivo Industria 4.0.

E per quanto riguarda il vigneto?
Anche in questo comparto abbiamo l’esigenza di monitorare la qualità delle uve, soprattutto tenendo conto della diversità dei vini che produciamo.
Per noi è importante capire l’andamento dei singoli fattori meteo-climatici nelle diverse zone per ottimizzare al massimo il nostro patrimonio ampelografico. Ma soprattutto è cruciale conoscere con precisione il momento ottimale per la vendemmia, specie per le uve bianche: in una regione come la nostra, infatti, c’è sempre il rischio che l’uva maturi troppo. Uno dei prossimi passi sarà quello di implementare un software di campagna per ottimizzare la gestione di tutti questi parametri utilizzando applicazioni su smartphone che Apra ha già reso disponibili. In generale siamo molto attenti all’evoluzione della ricerca in particolare per quanto riguarda la selezione dei cloni portainnesti che si adattano meglio alle nostre uve. Oltre a valorizzare il patrimonio ampelografi co tradizionalmente conosciuto (Primitivo, Negroamaro, Malavasia bianca) siamo attualmente impegnati nel recupero di antiche uve autoctone pugliesi, in collaborazione con Università e centri di ricerca tra cui l’Istituto Agrario Caramia di Locorotondo. Nelle nostre etichette si può sperimentare l’ampia varietà e la qualità dei vini di questo territorio unico: la nostra missione è aumentare sempre più la consapevolezza dei consumatori su quelle che sono le potenzialità ancora inespresse di queste uve dimenticate.

Azienda

Come si è evoluto negli ultimi anni il contesto vitivinicolo in cui opera la vostra azienda?
Qui in Puglia siamo stati testimoni di importanti cambiamenti per quanto riguarda il settore vitivinicolo: da 25 anni a questa parte stiamo vivendo un vero e proprio rinascimento dell’agroalimentare pugliese in generale e del settore enologico in particolare.
La nostra cantina sta vivendo attualmente una fase di consolidamento. In questi anni abbiamo investito oltre che in Italia anche nei mercati esteri e le nostre etichette (la gamma di vini prodotti spazia dai rosati ai rossi, dai bianchi agli spumanti) si trovano sugli sca¡ ali di tutto il mondo, in oltre 70 Paesi, dagli Stati Uniti all’Asia, dall’America Meridionale all’Africa, con un export che rappresenta il 70% del fatturato. Questo perché i vini che produciamo (sia i giovani che quelli più strutturati) riscuotono facilmente l’approvazione dai diversi target di consumatori.

Come sono cambiate, di pari passo, le esigenze della vostra cantina e che ruolo gioca in questo senso la digital farming?
Intuito ed esperienza da bravo imprenditore oggi sono importanti ma da soli non bastano più. La nostra è una regione estrema dal punto di vista climatico: per questo è fondamentale restare aggiornati sull’evoluzione degli strumenti o¡ erti dalla ricerca e delle soluzioni più all’avanguardia.
Siamo molto interessati all’agricoltura predittiva: collaboriamo con agronomi esperti e nei nostri vigneti abbiamo allestito stazioni che monitorano i principali parametri meteoclimatici (umidità del suolo, intensità anemometrica, grado di insolazione, precipitazioni…) che permettono di impostare banche dati su cui basarsi per un controllo più preciso dell’andamento della produzione.

Progetto

Come è nata la collaborazione con Apra?
“Collaboriamo con Apra da quasi 10 anni. Abbiamo già introdotto diversi applicativi tra cui il software i-wine, un sistema ERP (Enterprise Resource Planning) completo per migliorare e semplificare le performance aziendali.
Apra offre una soluzione di tracciabilità di filiera completa, dalla vigna, passando per la cantina e il laboratorio analisi, fino all’ERP per la gestione di: conferimenti, imbottigliamento, commerciale, logistica, amministrazione finanza e controllo.
Inoltre questa collaborazione ci consente di essere sempre aggiornati con le normative di settore, che sono in costante evoluzione: registri telematici, fatturazione elettronica, accise ecc.”

Negli ultimi anni si è presentata un’ulteriore esigenza…
“La nostra azienda ha registrato una crescita vertiginosa e dal punto di vista gestionale si è reso necessario investire su sistemi in grado di monitorare i costi associati ad ogni singola attività. La vinificazione, in particolare, è un processo iterativo molto delicato da monitorare e tracciare. Per questo abbiamo deciso di sviluppare insieme ad Apra un progetto pilota finalizzato alla messa a punto di un software per la tracciabilità di ogni passaggio in cantina, dal conferimento delle uve all’imbottigliamento, per una conoscenza più puntuale dei costi e un controllo più analitico dei processi.

Il software viene sviluppato passo passo con gli esperti informatici: ogni settimana ci confrontiamo con i consulenti Apra insieme ai nostri tecnici enologi e biologi. Noi segnaliamo i principali parametri sui cui ci interessa focalizzare l’attenzione e i tecnici Apra studiano le soluzioni per renderli tracciabili all’interno del software di cantina e laboratorio. Si tratta prevalentemente di indici legati alla qualità e trasformazione dei mosti e dei vini che ne derivano. Le interfacce sviluppate con molti strumenti di analisi e sensori permettono l’acquisizione automatica di dati che vengono immagazzinati e trasformati in informazioni fondamentali per il monitoraggio e supporto alle decisioni, nonché il veicolo per raggiungere l’obiettivo Industria 4.0.

E per quanto riguarda il vigneto?
Anche in questo comparto abbiamo l’esigenza di monitorare la qualità delle uve, soprattutto tenendo conto della diversità dei vini che produciamo.
Per noi è importante capire l’andamento dei singoli fattori meteo-climatici nelle diverse zone per ottimizzare al massimo il nostro patrimonio ampelografico. Ma soprattutto è cruciale conoscere con precisione il momento ottimale per la vendemmia, specie per le uve bianche: in una regione come la nostra, infatti, c’è sempre il rischio che l’uva maturi troppo. Uno dei prossimi passi sarà quello di implementare un software di campagna per ottimizzare la gestione di tutti questi parametri utilizzando applicazioni su smartphone che Apra ha già reso disponibili. In generale siamo molto attenti all’evoluzione della ricerca in particolare per quanto riguarda la selezione dei cloni portainnesti che si adattano meglio alle nostre uve. Oltre a valorizzare il patrimonio ampelografi co tradizionalmente conosciuto (Primitivo, Negroamaro, Malavasia bianca) siamo attualmente impegnati nel recupero di antiche uve autoctone pugliesi, in collaborazione con Università e centri di ricerca tra cui l’Istituto Agrario Caramia di Locorotondo. Nelle nostre etichette si può sperimentare l’ampia varietà e la qualità dei vini di questo territorio unico: la nostra missione è aumentare sempre più la consapevolezza dei consumatori su quelle che sono le potenzialità ancora inespresse di queste uve dimenticate.